Trieste, un weekend in città.
Prendi un nuvoloso pomeriggio, un post-lavoro e due colleghe che vogliono fare un break di 2 giorni. Detto fatto: partiamo per un weekend a Trieste!
Bella, altera e nordica ma frizzante come il vento che soffia su di lei, Trst (Trieste in sloveno) è per me terra di ricordi universitari.
Questa volta però la vivo da turista, anzi da cicerone!
Arriviamo in treno domenica mattina e, mentre la città si sta svegliando, lasciamo il nostro mini bagaglio nel b&b e ci tuffiamo nelle vie pieni di palazzi tipicamente austriaci. Cinque minuti e arriviamo nel cuore della città: Piazza Unità d’Italia, semplicemente chiamata Piazza Unità dai triestini.
Sui tre lati gli storici palazzi del governo, la prefettura e il municipio e davanti a te una meravigliosa distesa blu. Il mare è lì e sembra che entri nella città! Attraversiamo la strada dove ci godiamo il sole e la brezza (non la bora fortunatamente!) che arriva dal golfo di Trieste.
La mattina scorre via e prima di pranzo ci gustiamo un aperitivo sulle rive tra caffè storici e piccole barche attraccate.
Il buffet in tarda mattinata o brunch non è invenzione degli americani! Questa abitudine dei buffet è tipicamente triestina e si chiama Rebechin. Ricordati che lo spritz qui è bianco per eccellenza, mi raccomando specifica se lo vuoi rosso come a Venezia.
Il sole splende, il richiamo del mare è troppo forte e così decidiamo di andare fino a Sistiana e a Porto Piccolo.
Se non hai l’auto puoi raggiungere la tua meta, dalla stazione centrale, in bus in circa 45 minuti. Se puoi fai una tappa per goderti una pausa in relax nella pineta sul lungomare Barcola. Piccola frazione fuori del centro, meta preferita dai triestini e dai turisti per rilassarsi su una panchina di fronte al mare, fare jogging o, perché no, prendere il sole. A monte di Barcola si trova il forte Kressich sopra il quale venne eretto, tra il 1923 ed il 1927, il faro della Vittoria.
La spiaggia di sassolini si apre sul golfo di Trieste, il mare si increspa sui bassi scogli e il profumo di salsedine e il vento ti entrano nella pelle. Visitiamo la mini-città di Porto Piccolo, fatta di sassi e incastonata tra le rocce carsiche. Dopo una pausa lounge chic con vista sul porticciolo, torniamo in centro dove troviamo subito la soluzione per la nostra cena: street food!
Siamo capitati nel weekend giusto e per chi ama assaggiare piatti tipici provenienti da varie parti d’Italia e del mondo come me, questo è davvero il massimo.
La serata continua tra le vie del centro, una birra nei pub e, verso mezzanotte, sguardo verso la meravigliosa Piazza Unità illuminata: uno spettacolo.
Lunedì mattina, come è bello svegliarsi in vacanza!
Il sole ci ha momentaneamente abbandonato, ma la città ha il suo fascino anche con le nuvole e quindi partiamo per “Mirar le Mar”. Tranquillo, non serve volare in Spagna durante la notte! Basta che tu prenda un bus e in 15 minuti sarai davanti al castello di Miramare.
Un tour nel meraviglioso parco che lo circonda e dopo una paziente coda (durante i ponti o le festività vai presto per evitarla) entriamo all’interno e ci immedesimiamo nelle vite dei personaggi storici che hanno abitato il castello.
Voluto ed ideato da Massimiliano d’Asburgo, Arciduca d’Austria, il castello prende il nome dalla Spagna e la fattezza dai castelli che si affacciano sull’oceano Atlantico. Romantico e sognatore, Massimiliano trovò sul promontorio di Grignano il posto perfetto per lui e per la sua amatissima moglie Carlotta. Massimiliano disgraziatamente accettò la corona del Messico. Venne fucilato e Charlotte impazzì per il dolore. La leggenda narra che la bella Carlotta lanciò una maledizione: chiunque avrebbe pernottato nel castello sarebbe stato destinato a morire prematuramente e in terra straniera. E così fu, come documenta la storia! Si dice che nel parco vaghi ancora lo spirito di Massimiliano, docile e curioso, non cerca per fortuna di infastidire i visitatori 😉
E’ tempo di rientrare a Trieste per un altro spuntino a base di baccalà, seppie, polpo e polenta al Salumare! Il tempo corre veloce e decidiamo di fare un tour lungo il molo. Partendo da Piazza dell’Unità, arriviamo all’acquario marino: piccolo, ma ricco di tanti pesci e rettili esotici, si rivela davvero una bella sorpresa. Dato che piove ci tuffiamo nei tanti negozi del centro, terminando il nostro pomeriggio al Molo 4 per un aperitivo super!
E’ tempo di rientrare, il nostro treno ci aspetta. Dopo aver “ciacolà” (chiacchierato in dialetto triestino) ti dico “Dio“. Non pensare che abbia a che fare con la religione! E’ il saluto che il Triestino usa per accomiatarsi da te. Equivale ad “Addio” in versione breve!
Questa è la mia Trieste “al volo”. Ti è piaciuta?